venerdì 16 maggio 2008

Trip to USA (seconda parte)

Dopo qualche settimana, ho deciso di rimettermi a raccontare il mio viaggio negli Stati Uniti.. riprendiamo da dove mi ero fermato (sicuramente ho perso dei dettagli per strada.. la mia memoria fa fatica :P).
9th of April: Mi sono alzato, come pianificato, molto tardi, saranno state le 8.30, mi faccio la doccia e scendo a fare colazione, sono solo nella breakfast room, penso che tutti gli altri che alloggiano nell'albergo siano passati prima di quest'ora. Dopo un po' arriva Ron che mi racconta che nella scuola sono tutti felici per il lavoro che abbiamo svolto e che sembra che le cose funzionino a dovere.
La nostra missione a Rockville era conclusa, la prossima tappa è Manheim, in Pennsylvania (no, non dove vive Dracula.. quella è la Transilvania), dove ha sede la filiale americana della Carel (Carel USA).
Il viaggio dura circa 2 orette e mezza, ho avuto modo di apprezzare la campagna Americana.. è veramente campagna! Non ci sono case... solo alberi, prati e una immensa autostrada a 8 corsie.
Arriviamo a Manheim, prima di andare in sede, siccome era ora di pranzo, ci troviamo con gli altri colleghi in un ristorante poco distante dall'ufficio, un locale molto americano, dove si vendono solo hamburger, insalate e cheesecake (la torta che uccide); quindi mi faccio fuori un burger con dentro mezza vacca.. poi ci dirigiamo in ufficio. Una volta arrivati là scopro con molto piacere che anche una collega dall'Italia è per tutta la settimana in Carel Usa, Silvia. Sinceramente non avevamo avuto molto a che fare in Italia, solo qualche sporadico incontro, ma solo per questioni lavorative; si è dimostrata una persona molto simpatica e molto socievole (non che avessi dubbi prima, ma me ne ha dato conferma).
A parte la noiosa giornata in ufficio, la cosa più interessante è che alla sera siamo usciti tutti insieme e siamo andati in un country club (che di country aveva veramente poco). E' stato simpatico vedere questo tipo di locale, sicuramente fuori dai canoni europei.., abbiamo bevuto qualche birra e ballato un po', sicuramente una serata inaspettata.
10th of April: Giornata noiosa al lavoro.. ho tenuto un corso ai colleghi americani sul prodotto che maggiormente seguo in Carel. Sembravano interessati, hanno fatto decine di domande, ho potuto anche illustrarli la direzione verso la quale ci stiamo dirigendo con questa scheda. La cosa che mi ha fatto maggiormente piacere è scoprire che tutti mi conoscevano (anche gente con cui non avevo mai avuto l'occasione di parlare, compreso un cliente che era la in quei giorni), e che tutti hanno una buona impressione di me (almeno era quello che davano ad intendere), è stata proprio una gran soddisfazione, vuol dire che quello che sto facendo e sul quale sto mettendo impegno funziona e piace.
Serata tranquilla, siamo andati a cena a casa di Laura e Alberto (Alberto è il managing director di Carel USA), purtroppo lui non c'era che in quei giorni era impegnato in una fiera in Cina; abbiamo fatto una cenetta più o meno italiana, eravamo solo in 4, ma abbiamo avuto modo di parlare parecchio e di fare quattro risate, la giusta conclusione per questi 2 giorni passati in Pennsylvania.
11th of April: Oggi si va a Washington DC (evviva!), la partenza da Manheim è alle 11 circa, non più tardi, che Ron deve prendere il volo che da Washington lo riporta a Milwakee (sì, la città della Harley Davidson e di Happy Days). Ci mettiamo in strada e dopo circa 3 orette arriviamo a destinazione. L'albergo che ho prenotato è relativamente vicino alla "WhiteHouse", la zona non è delle migliori, ma da quello che ho visto strada facendo, poteva andare molto peggio :P
Washington non è il massimo come città, c'è parecchia delinquenza, per questo di notte è meglio non uscire a piedi, meglio prendere un taxi, che sono abbastanza economici e sono in abbondanza.
Arrivo in albergo, mi faccio una bella doccia e, visto che ero rimasto da solo e che lo sarei stato per tutto il resto del viaggio, ho pensato che fosse meglio iniziare da subito a capire cosa questa città potesse offrirmi, così mi sono armato di macchina fotografica e ho iniziato a girare.
La prima tappa è stata, ovviamente, la "White House", per poi continuare verso "The Monument" e quindi il "Lincolm Memorial"; devo dire che sono tutti posti affascinanti, che siamo abituati a vedere in tutti i film americani, ma che danno un'altra impressione quando sono visti dal vivo.. sono tutti giganteschi! (a parte la Casa Bianca)..
Per quanto a molti non piaccia neppure l'idea di andare negli Stati Uniti perchè li sembra di rinnegare tutti i propri ideali di libertà, quasi che andando la sia come accettare la politica interna/esterna americana.. a me sinceramente essere in quei posti mi ha dato parecchia emozione, sono posti dove è stata scritta la storia del mondo moderno e dove è molto presente lo spirito patriottico americano (un po' di patriottismo non fa male, a meno che non vada a scadere in nazionalismo e in fanatismo). Spero di appiccicare qualche foto nel blog, casomai pubblico un update più avanti.
Sono tornato a casa a sera inoltrata, stanchissimo, lo stesso decido di uscire e quindi dopo l'ennesima doccia scendo e chiedo in reception di dove potrei mangiare una buona bistecca, ricevo dei suggerimenti e poi mi chiedono se mi serva un taxi.. ovviamente dico di si, ed ecco che mi si avvicina uno del personale dell'albergo che mi dice di seguirlo, mi porta fuori ed ecco che comincia con un fischietto a cercare un taxi per me :) E' stato parecchio strano.. eppure abbiamo sentito 1000 volte nei film il famoso fischio seguito da "taxiiii!!".. la è la realtà di tutti i giorni :) Trovato il taxi, mi porta al posto.. non mi piace, è troppo lussuoso e decido di cercarne un altro.. pessima scelta.. la zona è brutta e gira gente strana.. ripiego su un burger king e poi birretta (che non guasta mai) al pub che ho scoperto per caso.. avendolo trovato prima avrei evitato il fast food... Mi scontro per la prima volta con il super accento americano della costa orientale.. la birra "summer ale" viene pronunciata come "semmer eil", che mi faceva sorridere ogni volta.
Torno in albergo e, disrutto, vado a letto.
12th of April: Ultimo giorno disponibile per girare Washington, mi sveglio presto, faccio una abbondante colazione, e mi preparo per uscire, prendo la metropolitana che mi porta davanti all'ingresso dello "Smithsonian Institute", una gigantesca serie di musei (19) che spazia dall'arte africana fino al museo dell'aria e dello spazio. La mia intenzione è di andare al museo, ma mentre sto camminando vedo che nel Mall qualcosa di più interessante sta succedendo.. c'è un mucchio di gente e quelli che sembrano essere dei carri, simili a quelli di carnevale (non fatti di cartapesta, ma con persone in carne e ossa sopra).. domando in giro e risolvo il mistero, è la "Cherry Blossom Parade", la parata più importante di Washington.. che culo! Ci sono carri di tutti i generi, uno con Miss Americana 2008, uno con una cantante di cui non ricordo il nome, uno con il protagonista della trasmissione della ABC "Storm Chaser".. bande musicali a non finire, gente con dei palloncini a forma di Garfield o di "cherry blossoms".. la parata prosegue per circa due ore, devo dire che è stata molto divertente vista la varietà delle attrazioni; purtroppo il tempo non è stato dei migliori, ogni tanto piove, ogni tanto smette. Finita la parata mi dirigo di nuovo verso lo Smithsonian Institute e decido che oggi vedrò un solo museo: "The space and air museum", dove ci sono moltissimi pezzi originali direttamente dalle missioni NASA. Ci spendo dentro 3 o più ore.. c'è il mondo da vedere.. il modulo dell'apollo 11 (la missione del primo uomo che è andato sulla luna) originale tornato dalla missione, aerei interi, ricostruzioni dello shuttle, di hubble, prototipi delle sonde voyager (gli oggetti costruiti dall'uomo che sono arrivati più distanti in assoluto e che stanno ancora viaggiando), tute spaziali russe e americane che sono andate realmente nello spazio.. se si è appassionati del settore è una tappa da non perdere!
Ritorno in albergo, mi riposo un po' e mi preparo per la cena, stavolta mi direziono verso il pub della sera prima, che non è il massimo, ma che almeno non è un locale di superlusso come tutti gli altri del centro di Washington... Mangio una bella steak, mi faccio fuori una bella pintona di birra e poi torno a casa.. soddisfatto! Il giorno dopo mi aspetta un lungo viaggio...
13th of April: Alzataccia, oggi devo prendere l'aereo per tornare a casa, il volo parte alle 10.50, devo essere in aeroporto prestino.. mi alzo alle 7, scendo, faccio colazione, torno, mi preparo, check out, e mi faccio chiamare un taxi.. il taxi arriva, e nel giro di 40 minuti da quando ho lasciato l'albergo arrivo in aeroporto.. sono le 8.30 circa.. ho un mucchio di tempo, decido di fare una seconda colazione in aeroporto.. colazione inglese questa volta, mi devo riabituare ai ritmi londinesi :) Volevo comprarmi anche una macchina fotografica nuova.. ma ho preso penso l'unico aeroporto che, per come è fatto (i terminal sono distribuiti in tutta l'area aeroportuale, collegati con degli strani mezzi), non ha molti negozi nel terminal, e non c'è nessuno che venda macchine fotografiche.. ho perduto una buona occasione per risparmiare un po' di soldi.
L'aereo è in orario, l'imbarco è veloce.. pronti, partenza, via! Il volo di ritorno verso l'Europa è molto più corto dell'andata perchè abbiamo un simpatico vento di coda (a 250km/h) che ci spinge verso est.. la velocità di punta dell'aereo è stata di 1140 km/h, contro una normale velocità di crociera di 950 km/h, il volo dura 6 ore e mezza. L'arrivo a London Heathrow è in anticipo di una oretta, prendo i miei bagali e fuori c'è Antonio, il taxista, che mi aspetta e mi porta a casa.. arrivo circa a mezzanotte.
Il mio viaggio negli Stati Uniti è terminato.

Tirando un po' le somme sul mio secondo viaggio negli USA, devo dire che è stato molto interessante (a me piace un sacco vedere cose nuove) e vario, sicuramente non un usuale viaggio per lavoro.
Washington è una bella città, ma preferisco sicuramente New York, se non per altro per la vita notturna che, a Washington, non sono stato capace ad apprezzare, forse perchè non sono andato nei posti giusti.

1 commento:

Alex R. ha detto...

E pensare che prima di partire per Londra la consideravi "pericolosa" in quanto grande metropoli e nel mazzo ci sono sempre le carte sbagliate.
Hai visto Washington, hai visto Londra e vedi o senti qui cosa succede nel piccolo... tira un po' di somme e facci sapere :)